MAKE YOURSELF CO-BRANDED

In questo caso specifico, per “operazioni” si può avere un ventaglio piuttosto ampio di opzioni: dal lancio di un prodotto condiviso (ovvero prodotto/commercializzato) insieme dalle aziende oppure campagne pubblicitarie (offline, tv e altro) o ancora post in collaborazione sui social media. Ancora: possono essere collaborazioni spot (ovvero una tantum) oppure continuate in un certo lasso di tempo. Insomma, dipende; dipende dall’obiettivo che le aziende coinvolte intendono perseguire ed entro quando.

Co-Branding e Co-Marketing: Le collaborazioni che aumentano la visibilità

COS’È IL CO-MARKETING E QUAL È LA DIFFERENZA CON IL CO-BRANDING?

Iniziamo dal primo punto: per co-marketing si intende una cooperazione strategica fra due o più aziende per la creazione di contenuti nuovi che rispecchino l’anima di tutte le parti commerciali in gioco.

Visto il periodo, è bene specificare: co-marketing è il termine inglese più utilizzato, ma può essere tradotto come “commercializzazione cooperata”.

Co-branding (“cooperazione di marca”) è quindi grossomodo un sinonimo di co-marketing, identificando diverse operazioni che coinvolgono i brand di diverse aziende.

In questo caso specifico, per “operazioni” si può avere un ventaglio piuttosto ampio di opzioni: dal lancio di un prodotto condiviso (ovvero prodotto/commercializzato) insieme dalle aziende oppure campagne pubblicitarie (offline, tv e altro) o ancora post in collaborazione sui social media. Ancora: possono essere collaborazioni spot (ovvero una tantum) oppure continuate in un certo lasso di tempo. Insomma, dipende; dipende dall’obiettivo che le aziende coinvolte intendono perseguire ed entro quando.

Il fine principale e ultimo del co-marketing o co-branding è però sempre uno: aumentare la visibilità delle aziende, attraverso non solo una rielaborazione creativa diversa del content ma anche attraverso un’operazione cross che porta il nome di un brand davanti al pubblico dell’altra azienda e viceversa. Ampliare il numero e la tipologia di persone in grado di vedere il marchio è, alla fine, ciò che all’azienda interessa.

L’importante, però, è capire bene qual è la strategia che i brand coinvolti vogliono adottare per arrivare nel modo più diretto, creativo e produttivo al risultato e mantenerla coerente per tutta la durata dell’operazione. È proprio la strategia scelta che permette di:

  • Scegliere il brand giusto per farsi accompagnare nell’operazione
  • Selezionare l’azienda con il seguito potenzialmente più ricettivo per i propri fini
  • Ideare una campagna o un contenuto che copra i valori delle aziende coinvolte, anche in base ai gusti e agli insight derivanti dal loro pubblico

VANTAGGI DI CO-MARKETING E CO-BRANDING

Sono diversissimi fra loro e sono anche tanti. Facendo un riassunto, si possono però isolare i seguenti punti:

  1. Economia: sì, proprio così, il risparmio. E non c’è nulla di male in questo.

È possibile che l’idea commerciale sia troppo dispendiosa per un’unica azienda, dunque attraverso il co-marketing se ne dividono i costi

  1. Aumentare il pubblico. In pratica, non parlando più (solo) al proprio pubblico ma anche a un’altra gamma di utenti. Questo accade perché la campagna va di solito sui canali social dell’altro brand, sul suo blog magari oppure sul canale YouTube etc.
  2. Prendersi un po’ di reputazione. Quando due brand si accostano, inevitabilmente uno prende su di sé ciò che di positivo (o negativo) viene associato all’altro da parte del pubblico. Ecco: un buon co-branding può aumentare così la reputazione di un brand grazie all’accostamento con un’altra azienda
  3. Differenziare il posizionamento. È possibile, cioè, che un brand voglia velocemente cambiare il proprio posizionamento sul mercato, ampliandolo da un punto di vista commerciale oppure ponendosi in un certo modo rispetto a determinati temi. Ecco che quindi il brand sceglie un’azienda riconosciuta per un certo posizionamento rispetto ad alcune tematiche, portando dunque un pubblico differente, più “sensibile” ad accostarsi al brand.

TIPOLOGIE DI CO-MARKETING E CO-BRANDING (alcune)

In base ai vantaggi appena detti, è possibile indirizzare la strategia per creare qualcosa di nuovo e indicato per l’obiettivo da perseguire.

PRODUCT-BASED 

È il caso in cui due o più aziende decidono di “unire le forze” per produrre e commercializzare dei prodotti/servizi nuovi. Si tratta di una combinazione ultra distintiva, capace di unire il meglio di un’azienda e dell’altra, rivederlo in modo creativo e lanciarlo sul mercato con una forza che non è solo l’unione matematica dei singoli audience delle aziende ma qualcosa di nuovo, qualcosa di più.

SIMBOLICO

In questi casi c’è un brand “principale”, quello che dà l’apporto maggiore al progetto, e un altro “secondario” che si limita per esempio a prestare il proprio nome o la propria immagine per impreziosire il brand principale. I termini delle licenze, per esempio, sono un ottimo spunto di partenza per capire questa tipologia di operazione: per esempio, una nota azienda di occhiali da sole (brand principale) paga una determinata cifra a un noto brand di moda (secondario) per poter produrre occhiali con il suo nome sopra.

Ovviamente il pubblico affezionato al brand di moda sarà portato a comprare gli occhiali da sole del brand principale, perché vi attribuisce determinate caratteristiche per il solo fatto di avere un certo nome sopra.

TATTICO E STRATEGICO

Il co-marketing o co-branding tattico ha un arco temporale di breve o brevissimo periodo e di solito sfrutta un’onda di attenzione particolarmente importante su un certo brand. Non c’è un grande coinvolgimento da parte delle aziende nel progetto ma si sfrutta il momento favorevole per aumentare esponenzialmente la notorietà, in ragione di un determinato evento o periodo (della serie “minimo sforzo, massimo risultato”) oppure per produrre qualcosa nell’immediatezza e dividerne costi e oneri.

Diverso è il co-marketing strategico che gioca sul medio-lungo periodo. In questo caso, c’è invece un enorme coinvolgimento fra le due aziende, un’aderenza di valori, visione e posizionamento strategico che le porta a unire le forze per un periodo molto lungo. Alle volte si arriva addirittura a dare vita a creature nuove, come le joint venture – a proposito: a brevissimo parleremo di una nuova joint venture, una roba mai vista, di cui ci siamo occupati.

Questa è sicuramente la forma di co-marketing o co-branding più importante, considerevole e capace di creare davvero innovazione fra i diversi partner di progetto.

A voler fare un esempio, noi di be2be ci occupiamo di molte operazioni di questo tipo e abbiamo notato, per esperienza, che anche le operazioni più tattiche (di breve periodo), se ben costruite e pensate danno talvolta vita a collaborazioni di lungo periodo più strategiche. Un esempio, nel nostro caso, è la collaborazione che stiamo costruendo fra Unifrigo Gadus e Sassone Tartufi.

E voi, ci avete mai pensato al co-marketing o al co-branding? Che ne dite di scriverci per fare una chiacchierata per capire cosa possiamo fare insieme? Contattaci!

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