In primis, rifare il tuo sito web non è questione di aggiornamento e miglioramento grafico, cioè di aspetto. Si tratta, invece, di un investimento strategico che, da solo, può già dare una grande spinta alle performance digitali della tua azienda e alla crescita del business.
Questo articolo ti aiuterà a rispondere alla domanda “è il momento di rifare il mio sito web?”. Per saperlo, devi esaminare prima i 7 segnali che elenchiamo qui.
1. Il design è vecchio e poco funzionale
Quando un look datato penalizza l’azienda
La prima impressione conta, sia che si tratti di una persona sia che si tratti di un’azienda. Un sito che sembra retrò – ovvero con layout statici, banner pixelati, colori fuori moda e tipografie datate, solo per fare alcuni esempi – trasmette l’immagine di un’azienda ferma nel tempo, non aggiornata e dunque incapace di stare al passo.
Non esiste peggior biglietto da visita per un’impresa che vuole approcciare nuovi clienti.
Creare fiducia con un restyling sito
Di contro, un sito ottimizzato con un restyling fresco, moderno, responsive e coerente con il branding – ovvero con i valori aziendali e il tuo tono di voce – aumenta la reputazione e l’autorevolezza dell’azienda e la sua credibilità. Così, l’utente è naturalmente invogliato a restare, continuare la navigazione, approfondire e magari contattare l’azienda, trasformandosi in una lead o in una conversione.
2. Il sito non è responsive o il mobile è trascurato
Utenti in mobilità: una fetta importante
Stando alle statistiche più aggiornate, il 60% del traffico internet arriva dallo smartphone. Tutti navigano sul cellulare, insomma, anche per lavoro. Ne deriva dunque che la visione desktop del tuo sito potrà anche essere perfetta ma se non è responsive – ovvero correttamente fruibile da smartphone – darà un’idea di frustrazione a chi lo naviga da cellulare. Qui le possibilità di abbandono del sito e dunque di penalizzazione Google diventano elevate, con conseguenze negative molto concrete.
Quando è il momento di aggiornare sito aziendale
Un sito aziendale fruibile in modalità mobile-first, cioè pensato in primo luogo da cellulare e solo dopo ottimizzato per il desktop, non è solo una scelta estetica: migliora la SEO, l’usabilità, il tempo di permanenza e il tasso di conversione.

3. Tempi di caricamento lenti
Velocità = Esperienza + SEO
Il tempo di caricamento di una pagina web è uno dei fatti considerati da Google per il calcolo del ranking del sito. In generale, se una pagina web impiega più di 3 secondi per caricarsi, cioè per essere visualizzata, viene penalizzata dal motore di ricerca, perdendo utenti e posizionamento.
Ottimizzazione tecnica con restyling
Questo è uno dei fattori che rientrano nel restyling di un sito web per aumentare le performance. Quando si agisce su questo aspetto, infatti, si lavora sulla compressione delle immagini, CDN, lazy loading, minimizzazione JS e CSS. I miglioramenti sono immediati e direttamente calcolabili con semplici strumenti quali PageSpeed Insights o GTmetrix.
4. Navigazione confusa e struttura poco chiara
Quando l’architettura del sito disorienta
La pagina non dev’essere solo performante per il motore di ricerca ma anche (e soprattutto) per l’utente: se l’utente fatica a trovare ciò che cerca, si stanca subito e rimbalza, cioè abbandona subito la pagina. Lasciando tutti quei menu lunghi, quei breadcrumb assenti e quelle pagine illeggibili.
Restyling sito = Usabilità migliorata
Lavorare a un restyling significa ripensare completamente l’architettura e la struttura del sito, nei contenuti, nei cluster tematici, nella categorizzazione. In questo modo è possibile arricchire la navigazione, invogliare l’utente a restare sul sito (riducendo il bounce rate) nonché incentivando l’engagement (il coinvolgimento) e aumentando le possibilità di lead generation.
5. Sito non ottimizzato per la SEO
Visibilità limitata = clienti persi
Un sito non può prescindere dalla SEO: esso dev’essere SEO-friendly. Perché altrimenti riceverà visite organiche. Dunque, si può avere la struttura più funzionale e la grafica migliore, ma senza visite un sito non esiste. Un sito registra gravi problemi SEO se mancano meta tag, heading ottimizzati, contenuti aggiornati e di qualità nonché struttura semanticamente corretta.
Aggiornare sito aziendale per la SEO
All’interno di un restyling, infatti, una volta completata la struttura si procede con l’integrazione di nuove keyword, ottimizzazione on-page, link interni, url SEO-friendly e in particolare l’implementazione schema.org per rich snippet.
6. Piattaforma datata o CMS non più aggiornato
Rischi di sicurezza e compatibilità
Su quale piattaforma è bene lavorare? Dei CMS obsoleti, infatti, rendono vulnerabile il sito web e soprattutto non supportano evoluzioni e aggiornamenti tecnologici, contribuendo a far apparire il tuo sito – e dunque la tua azienda – bloccata nel passato. È necessario dunque operare un restyling su piattaforme e strumenti moderni come WordPress 6+, Headless, React per ottenere sicurezza e scalabilità.
Restyling con aggiornamento tecnologico
Quando si procede con un restyling, è necessario valutare migrazioni e upgrade (aggiornamenti) della piattaforma, per garantire un elevato standard di sicurezza ma anche di velocità, eventuali possibilità di e-commerce e integrazioni con CRM/ERP.
7. Non stai ottenendo i risultati attesi
KPIs sotto le aspettative?
Se pensi che il tuo business valga di più di quanto vende, vuol dire che la tua azienda e il tuo sito non vanno di pari passo: lead di numero non consistente, poche vendite, mancanza di visibilità sui motori di ricerca e un tempo medio sulla pagina web sotto la soglia sono segnali evidenti di questo.
Rifare sito web per rilanciare i risultati
Bisogna dunque intervenire con un restyling del sito web per riallineare azienda e immagine digital – rivisitando UX, SEO, performance – e così dare nuovamente slancio alle campagne marketing eventualmente in essere (es. ads, social, DEM) e di conseguenza migliorare il ROI.
I vantaggi concreti di rifare il sito web
Sono svariati e solitamente vanno valutati di volta in volta. Ma in generale si possono enucleare i seguenti:
- una brand perception migliorata insieme a un aumento di autorità
- sensibile aumento della visibilità organica, a indicare un traffico di qualità
- aumento di conversioni e lead, solitamente derivanti dalla ottimizzazione del funnel, ovvero del percorso utente, dei form e delle CTA (call-to-action)
- nuova e migliore esperienza utente, con conseguente aumento della soddisfazione e fedeltà da parte delle persone che navigano e conoscono il brand
- sicurezza e tecnologie all’avanguardia, a mostrare un’azienda al passo coi tempi
- integrazione e scalabilità: marketing automation, per esempio, e-commerce, CRM etc.
- maggior competizione con competitor lato posizionamento sul mercato digitale
Come capire se è ora di rifare il sito web: checklist
Ecco una tabella che, solitamente, visioniamo insieme ai nostri clienti per rispondere alla domanda “è ora di fare un restyling del sito?”
Segnale | Cosa controllare | SI | NO |
Design datato | Layout e grafica prima del 2015 | ||
Mobile responsive | Layout su smartphone test Pixel, Safari | ||
Velocità | PageSpeed: punteggio <50 | ||
Navigazione | Albero menu intuitivo? Utente medio orientato? | ||
SEO | Assenti H1/H2, tag, contenuti ottimizzati | ||
CMS aggiornato | Versione non aggiornata? | ||
KPI sotto soglia | Visite, conversioni, CTR in calo |
Se hai segnato “Sì” su almeno 3 caselle, è urgente aggiornare il sito aziendale.
Il nostro approccio al restyling sito
Il nostro metodo di lavoro in questo ambito si muove lungo 7 step. In particolare:
1- analisi preliminare, una sorta di audit per comprendere le performance, lo stato della SEO, la UX e fare un confronto o benchmark dei competitor
2- strategia personalizzata, attraverso la definizione di bisogni, obiettivi, target, KPI, tono di voce e identity del brand. Così la roadmap definita sarà su misura
3- progettazione UX/UI, attraverso dei wireframe ovvero prototipi responsive con un design incentrato sulla conversione
4- sviluppo tecnico, lato front-end, leggero e agile, con un robusto CMS e soprattutto la possibilità di integrare facilmente dei tool
5- ottimizzazione dei contenuti SEO attraverso keyword research, contenuti utili e interessanti per gli utenti e un’architettura solida ma silenziosa che accompagni il percorso utente
6- implementazione e test, ovvero un controllo costante e talvolta a campione per valutare il funzionamento complessivo attraverso QA cross-device/browsers, SEO audit on-site
7- formazione e lancio, con il monitoraggio degli analytics e un supporto continuo nella fase successiva al lancio, ovvero alla messa online del sito
Perché affidarci il restyling sito
Attraverso la garanzia di un team esperto e specializzato in tutti gli ambiti utili – UX designer, sviluppatori, copywriter SEO, SEM strategist etc – offriamo un approccio consulenziale comprensibile, senza lasciarci andare a tecnicismi difficili. Vogliamo essere partner affidabili e costanti per la crescita di ogni tipo di azienda per dimensione, industria, servizio e localizzazione.
Domande frequenti sul rifacimento del sito web
Quanto tempo serve per un restyling sito completo?
In genere si parla di circa 8-12 settimane, partendo dalla progettazione fino alla messa online. Ma la risposta vera dipende dalle necessità e dal punto di partenza della singola azienda.
È possibile rifare solo una parte del sito?
In questo caso si parla di refactoring, per esempio attraverso la ristrutturazione solo di alcune parti del blog o delle sezioni/servizi. Si può dunque partire da qui ma si tratta di una soluzione intermedia che non può reggere nel medio-lungo periodo.
Ci sarà downtime durante il lancio?
No perché lavoriamo in modalità staging su server e soprattutto operiamo il branch-over (cioè, mettiamo in disuso il vecchio sito) in orari di traffico basso con un impatto ridimensionato sulle performance.
È possibile estendere il sito dopo il lancio?
Sì, certamente. Il CMS e il framework che utilizziamo sono sempre aperti a implementazioni, dunque possono essere estesi in ogni parte.
Rifare il sito web non è una spesa, è un’opportunità
Ogni segnale, dal design datato alla lenta navigazione fino alla SEO deficitaria, a una piattaforma obsoleta e performance deboli, è un campanello d’allarme: il sito deve supportare le performance aziendali, non esserne un ostacolo.
Se riconosci anche solo 1–2 segnali, sei già in ritardo. Ma è rimasta ancora un’opportunità: contattarci.